Burn the Louvre and wipe your ass with the Monna Lisa.
Così gridano I ragazzi di Kill the Artist, progetto nato a Venezia un anno fa per supportare e promuovere l’ arte nelle sue forme più disparate, dalla pittura al disegno, dalle live performance alla musica elettronica. Il loro obiettivo, con le serate Feed the Artist, è quello di far crollare i pregiudizi che gravitano intorno al concetto di “arte” e “artista”: perché l’ arte bisogna esporla in famose e silenziose gallerie? Perché bisogna pagare un biglietto di ingresso per godere dell’ arte? Perché il fruitore si deve sentire distante dall’ artista?
Kill the artist ha risposto a queste domande portando in mostra COLLEGAMENTI, collettivo di artisti provenienti da tutta Italia, che ha esposto domenica scorsa le sue opere al BLAm di Milano (Bar lounge e Art mood di Via Gaetano Ronzoni).
Quella di domenica sera è stata la risposta che volevamo sentirci dare. L’ arte proposta da chi ha meno di 35 anni, l’ arte alternativa e non paludata, l’ arte che puoi vedere e toccare ascoltando musica e bevendo una birra, l’ arte che puoi discutere e commentare con chi l’ ha pensata, l’ arte non appesa al muro di uno studio, ma fatta per strada, spontanea, anche mentre si è seduti su un marciapiede all’ una di notte. L’ arte fatta da ragazzi che studiano e lavorano e che sperano di continuare ad esporre in luoghi più spaziosi dove la loro concezione alternativa di Arte e di Artista venga accettata senza riserve..
La prima uscita pubblica di COLLEGAMENTI è avvenuta un paio di mesi fa, in un loft in disuso ma grande abbastanza da poter accogliere più di 30 artisti emergenti e le loro opere. Una tre giorni di arte dove oltre agli artisti esposti chi voleva poteva portare la propria tela o I propri fogli e appenderli li, su quei muri privi di intonaco ma carichi di passione.
Il messaggio che è arrivato forte e chiaro ieri sera, grazie a COLLEGAMENTI e Kill the artist, è che l’ arte non è solo dipingere su tela, carta o muro; non è avere obbligatoriamente uno studio o uno spazio dove creare; non è vendere un’ opera per 10.000 euro, l’arte è qualcosa di diverso, è libera espressione in un momento qualsiasi della giornata, è schizzare sulla copertina di un quaderno o su una scatola di cartone, mentre si guarda la televisione o si mangia un panino. L’arte è condividere con altri e coinvolgere la maggior parte delle persone senza erigere barriere e creare formalismi.
I protagonisti dell’ evento al BLAm sono:
OUTLAW SCREEN,
FRANCESCO BRIGANTI
, ANNAVIOLA FARESIN,
ALPHIERE,
ESTER BIANCHI
, ALE CRIPSTA
, GIAHO
, GIUGLIA,
FOSKIA,
EDO CAIMI,
MARTINO MINZONI.
Ognuno con il proprio stile, modo di fare e di guardare diverso.
Spero di poter vedere presto I COLLEGAMENTI in qualche altro spazio espositivo o su qualche altro muro d’ Italia e nel frattempo mentre aspetto anch’io brucio il Louvre e mi pulisco il culo con la Monna Lisa.
Giacomo Bonacina (penna a sfera e acquerelli su carta)
Francesco Briganti (marker su carta)
Giuglia (Giulia Valenti) (spray, marker, acrilico su cartone)
Alphiere (spray e vermi su tela)
Annaviola Faresin (collage su legno)
Annaviola Faresin (collage su legno)
Edited by: Giulia Meterangelis
Photo by: Carlotta Carrubba