Finalmente è stato annunciato il presidente della giuria della prossima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, che a settembre darà il via alla sua 72esima edizione.
Sotto proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera, la scelta del Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta è caduta sul regista messicano Alfonso Cuarón, il cui talento è già stato apprezzato numerose volte dal capoluogo veneto, specialmente nel 2013 con Gravity, di cui ha curato regia e il montaggio vincendo un totale di 7 oscar.
Sarà quindi lui a presiedere la giuria composta da 9 personalità di spicco del cinema internazionale che a settembre deciderà per l’assegnazione degli ambiti premi veneziani, ovvero:
– Leone d’Oro per il miglior film
– Leone d’Argento per la migliore regia
– Gran Premio della Giuria
– Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile
– Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile
– Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente
– Premio per la migliore sceneggiatura
– Premio Speciale della Giuria
La carriera di Cuarón comincia sotto l’astro del successo nel 1991 con una commedia noir intitolata Sólo con tu pareja con Daniel Giménez Cacho e Claudia Ramírez, che sbanca i box office messicani e lo porta a vincere un Ariel Award, oltre a catturare l’attenzione di Sydney Pollock. Il regista e attore statunitense infatti lo ingaggia per dirigere un episodio della serie tv Fallen Angels, sempre di stampo noir. L’episodio, intitolato Murder, Obliquely fa conquistare a Cuaron il Cable ACE Award come miglior regista nel 1993. Successivamente il regista messicano viene nominato agli Academy Awards® per la miglior fotografia e scenografia di A Little Princess (La piccola principessa, 1995), con cui vince il L.A. Film Critics New Generation Award e debutta ufficialmente nel mercato statunitense, per il quale realizza un adattamento del classico di Charles Dickens Great Expectations (Paradiso perduto), dirigendo attori come Gwyneth Paltrow, Robert De Niro, Anne Bancroft ed Ethan Hawke.
Dopo un ritorno al mercato Messicano la con commedia on-the-road Y tu mamá también, pluri candidata e premiata con il Premio Marcello Mastroianni al 58° festival di Venezia del 2001, Cuarón cambia decisamente genere, dirigendo nel 2003 Harry Potter and the Prisoner of Azkaban (Harry Potter e il prigioniero di Azkaban), conquistando non solo una nuova fetta di pubblico ma anche la stessa autrice della saga J.K.Rowling, che ha dichiarato come la pellicola da lui firmata costituisca il suo adattamento cinematografico preferito.
Segue poi la co-scrittura con Timothy Sexton di Children of Men (I figli degli uomini), presentato e premiato sempre al Festival di Venezia e acclamato per le innovative tecniche che l’hanno reso uno dei migliori film del 2006. La carriera da produttore comincia sotto l’astro dell’amicizia con Guillermo del Toro per Pan’s Labyrinth (Il labirinto del fauno) che si rivela un film geniale e acclamato globalmente. Sull’onda del successo, Cuaron fonda la società di produzione indipendente Cha Cha Cha con i colleghi registi messicani del Toro e Alejandro Gonzáles Iñárritu, con il quale lavora a Biutiful (2010). Nel 2013 dirige infine Gravity, con l’interpretazione di Sandra Bullock e George Clooney, che vale alla pellicola la vittoria di sette premi Oscar e incassi al box office mondiale di 700 milioni di dollari, a fronte di un budget di 100.
L’ultimo impegno di Cuarón è la realizzazione nel 2014 della serie fantascientifica Believe, di cui è regista dell’episodio pilota e produttore dell’intera serie per la Warner Bros. Television e la Bad Robot Productions di J.J. Abrams, attualmente trasmessa sulla rete televisiva statunitense NBC.
Come si evince dalla filmografia, Alfonso Cuarón è sicuramente una figura di casa a Venezia, ma soprattutto un riferimento fondamentale del cinema internazionale contemporaneo, che ha premiato a dovere uno dei migliori registi di questa generazione.