Fondazione Prada – Venezia / Milano
“La generale e principale caratteristica dei capolavori greci è una nobile semplicità e una quieta grandezza, sia nella posizione che nell’espressione.
Come la profondità del mare che resta sempre immobile per quanto agitata ne sia la superficie, l’espressione delle figure greche, per quanto agitate da passioni, mostra sempre un’anima grande e posata.”
Johann Joachim Winckelmann Pensieri sull’imitazione delle opere greche nella pittura e nella scultura in Il bello dell’arte, 1948 “Ci portiamo la Grecia in testa, soprattutto perché siamo figli di questa civiltà” ha affermato Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte e grande conoscitore del mondo classico. In tempi di progressivo arretramento degli studi classici troviamo temi greci o citazioni romane in regioni assai lontane dalla Grecia Antica. Oggi l’arte classica la possiamo trovare o nelle collezioni di grandi musei o sui frontoni ellenici in cima ai grattacieli di New York. Elementi tipici dell’architettura greca fanno parte del lessico progettuale di edifici e monumenti anche a Berlino, a Londra, in America (si pensi alla Casa Bianca) e addirittura in Giappone.
In Portable Classic ( Fondazione Prada, Ca ‘Corner della Regina, Venezia, 9 maggio/13 settembre) e Serial Classic (Milano, 9 maggio/24 agosto) mostra gemella curata da Salvatore Settis e progettata da OMA e Rem Koolhaas per la Fondazione Prada, sono analizzati in un unico ideale progetto alcuni temi della statuaria greco-romana, dal Rinascimento al Neoclassicismo: l’uso e la riproduzione dell’arte classica, la sua natura e i suoi valori, così come la sua ricezione e il ripensamento delle nozioni classiche di piedistallo e vetrina. Esplorare l’arte classica, le sue funzioni e il suo linguaggio altamente convenzionale e seriale, caratteristiche essenziali della statuaria greca e delle copie romane.
A Ca’ Corner della Regina oltre 90 opere esplorano origini e funzioni delle riproduzioni in miniatura di sculture classiche riprese in dimensioni e in materiali diversi dall’originale. Tra le opere esposte l‘Ercole Farnese, proposto con una serie di riproduzioni in scala in marmo, bronzo e terracotta; alcuni capolavori in piccole dimensioni di epoca classica avvicinati a multipli di età rinascimentale; una raccolta di importanti figure di collezionisti del Cinquecento; i casi emblematici del Torso del Belvedere e del Laocoonte, dove gli artisti hanno utilizzato le copie in piccolo formato per elaborare ipotesi sulle parti mancanti degli originali classici.
Per l’allestimento alla Fondazione Prada lo studio di architettura OMA ha scelto di rifarsi all’atmosfera degli studioli del Rinascimento: non nel senso di un mobile (come lo studiolo commissionato da Nicolò Orsini) ma nel senso di uno studio in cui all’epoca era consuetudine raccogliere oggetti preziosi, dai manoscritti a delle piccole antichità. I materiali contemporanei, le pareti in policarbonato e le vitrines in acrilico, agiscono da filtro tra lo spazio espositivo del sontuoso palazzo e gli oggetti esposti, riccamente illuminati.
All’idea di classico tendiamo ad associare l’idea di unicità, ma in nessun periodo dell’arte occidentale è stata così importante la creazione di copie di grandi capolavori del passato quanto nella Roma della tarda Repubblica e dell’Impero. Serial Classic intende esplorare con più di 70 opere, tra cui due serie particolarmente note come il Discobolo e la Venere Accovacciata, il rapporto ambivalente tra originalità e imitazione nella cultura romana.
La nuova sede a Milano della Fondazione Prada espande il repertorio delle tipologie spaziali in cui l’arte può essere esposta e condivisa con il pubblico. E’ infatti il risultato della trasformazione di una distilleria risalente agli anni dieci del Novecento e oggi si presenta come uno spazio articolato che combina edifici preesistenti e tre nuove costruzioni. In occasione dell’apertura della nuova sede Robert Gober (Paglioni degli Stati Uniti alla Biennale del 2001) e Thomas Demand hanno realizzato installazioni site-specific in dialogo con le architetture industriali e con i nuovi spazi.
Le statue antiche, riunite in gruppi e ordinate secondo una sequenza narrativa precisa, prendono vita, suggerendo, come avrebbe voluto Johann Joachim Winckelmann, di costruire una storia dell’arte basata sulla conoscenza dei reperti che man mano sono stati ritrovati.
Portable Classic (Venezia, 9 Maggio – 13 Settembre) Serial Classic (Milano, 9 Maggio – 24 Agosto)
Fondazione Prada