A Venezia il clima, nonostante la nebbia e la brezza che arriva dal mare, si sta scaldando non a causa di fattori meteorologici, quanto per turbolenze politiche.
Qualche giorno fa, Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova attraverso un comunicato minacciava:
Visto che il signor Tommaso Cacciari ha più volte dichiarato di voler allontanare i Forzanovisti da Venezia, anche con la forza qualora ce ne fosse bisogno o proprio eliminandoli fisicamente, abbiamo deciso di dargli una possibilità, o meglio, fissiamo un vero e proprio appuntamento con lui per la sera di Venerdì 20 marzo, quando noi militanti Forzanovisti veneti andremo, come ha fatto lui con Sartori, a suonargli il campanello di casa chiedendogli di “fare 4 chiacchiere”. –
Dopo le minacce la Polizia ha preso molto seriamente le dichiarazioni del candidato sindaco neofascista e ieri mezza città era di fatto presidiata da decine di agenti in assetto antisommossa. La Ferrovia, Piazzale Roma ma tutti gli accessi all’isola della Giudecca, dove abita il nipote dell’ex sindaco di Venezia erano controllati per evitare il peggio, ovvero l’ennesima rissa.
Alla Giudecca, in solidarietà a Cacciari si sono radunati un centinaio di simpatizzanti, (tra i presenti anche Sebastiano Bonzio di Rifondazione Comunista) che non vedevano l’ora di “salutare” Fiore, Sebastiano Sartori (che dai centri sociali a Venezia ha già subito diverse aggressioni) e camerati vari. Quando oramai le minacce di Forza Nuova sembravano tramutarsi in una bolla di sapone esplosa, una settantina di aderenti a FN sono arrivati a Piazzale Roma poco dopo le 21.30, circondati dalla Polizia che di fatto non ha lasciato passare nessuno, rimandandoli a casa.
Di Sebastiano Sartori però neppure l’ombra, (sarà stato indaffarato con la sua campagna elettorale? Mistero.) c’erano solo i suoi compagni di merende, che hanno accusato un clima persecutorio nei loro confronti durante questo periodo di campagna elettorale.
Tommaso Cacciari alla fine c’è rimasto male per la mancata visita, come ha dichiarato in un tweet:
#Venezia @ForzaNuova minaccia, poi si auto-invita a casa mia e alla fine non si fa nemmeno vedere…davvero scortese! pic.twitter.com/nL7m6vbh0x
— Tommaso Cacciari (@TommasoCacciari) March 20, 2015
Le minacce forzanoviste sembra rimangano senza data di scadenza, un po’ come il latte a lunga conservazione.
Come al solito i cessi sociali sono difesi dalla polizia! Ma noi torneremo ogni venerdì, senza annunciarlo! Per voi a #Venezia è finita! — Davide Visentin (@davidevFN) March 21, 2015
Fatto sta che tutto questo trambusto creato da Forza Nuova ha solamente avuto un effetto, ovvero mobilitare per nulla decine di agenti di polizia, che si sono annoiati per ore nel presidiare il territorio, facendo spendere migliaia di euro ai contribuenti, come se ci fossero soldi da buttare.
La domanda quindi è la seguente: in un comune che ha le casse vuote, c’è bisogno di un candidato sindaco che lancia minacce assurde?
La risposta si riassume semplicemente così: NO.