FURLA SERIES #01– Time after Time, Space after Space è un progetto curato da Bruna Roccasalva e Vincenzo de Bellis, creato in partnership con il Museo del Novecento e in collaborazione con le più importanti istituzioni d’arte italiane.
Il programma, alla sua prima edizione, vede la Fondazione Furla impegnata nella produzione di mostre ed eventi dedicati ad alcuni tra i più significativi artisti nazionali e internazionali; un incontro tra passato, presente e futuro grazie alla presenza del Museo del Novecento che diventa un’occasione per attivare un dialogo tra i grandi artisti del XX sec. ed i performers della scena contemporanea.
L’anno prossimo segnerà i cinquant’anni dalla sparizione di Lucio Fontana: Time after Time, Space after Space si configura quindi anche come un omaggio ad uno degli artisti che più ha istruito al riconoscimento del valore artistico del gesto.La struttura al Neon IX realizzata da Fontata per la IX Triennale di Milano nel 1951 si rende ambiente ideale per le performance organizzate da Furla: Alexandra Bachzetsis, Simone Forti, Adelita Husni-Bey, Christian Marclay e Paulina Olowska sono solo alcuni tra i nomi che da Settembre 2017 ad Aprile 2018 popoleranno il “cartellone”.
Per il terzo appuntamento Adelita Husni-Bey, presenta il proprio Frangente/Breaker, una performance in tre atti che si snoda lungo un percorso sviluppato sia all’interno che all’esterno degli spazi museali.
Tema della performance – nonché della ricerca dell’artista – sono i rapporti di potere, le dinamiche relazionali e la pedagogia, declinati in vari media e sviluppati anche attraverso collaborazioni multidisciplinari.
Adelita Husni-Bey fonda la propria ricerca sul concetto di partecipazione, ed è proprio per questo che le sue performance sono articolate attraverso situazioni laboratoriali, indagando il rapporto tra dimensione individuale e collettiva.
Frangente/Breaker è un’esibizione divisa in tre atti che unisce un intervento site-specific, la rielaborazione in chiave performativa di un lavoro sonoro del 2013 e un’azione pubblica, il risultato è un momento di riflessione sull’autorità: in un periodo nel quale il nazionalismo si presenta come sinonimo di xenophobia e creazione di barriere, questa performance getta una nuova luce sulla percezione dell’altro.
La performance avverrà il 17 e 18 Febbraio 2018 in Sala Fontana al Museo del Novecento, per maggiori informazioni cliccare qui.
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