Hybridization

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Barbie

English
‘Kroppslotion’ is a cheap body lotion which should help dry skin to retain moisture and softness. In this case ‘Kroppslotion’ is not a cosmetic but an atypical Sardinian boy who decided to buy the above mentioned beauty cream for £ 1.94.

It was love at first sight: the shape of its bottle and its gentle perfume really impressed him.
Anyway, he did not follow his mother’s best advice: ” Don’t judge the cream by its bottle”. As usual, she was right: after applying it, he turned into a Twister plastic mat, full of red circles. “It is an allergy”, told his dermatologist. The medical examine fee was £ 70. “Holy shit! It is the most expensive Ikea cream ever!”, thought the unhappy boy. Anyway, he liked the sound and the pronunciation of that funny Swedish word: ‘Kroppslotion’ is worth every single penny he spent.

Convivenza_forzata

Kroppslotion’s real name is Giovanni. He is from a beautiful Mediterranean island but looks like an English lad. He graduated in Foreign Languages for Linguistic Mediation in July 2009 and has been loving photography since he picked up his first Polaroid a few years ago. Photography is part of him. As a translator, he interprets it. He doesn’t like meaningless pictures. Every photo should tell a story because is the fruit of our codes and cultures, believe it or not. Hybrid means “combination of two or more different things, aimed at achieving a particular objective or goal” (Wikipedia). I am a creature who combines heads of more than one ‘real’ specie.

Frank

I can be a Geisha, a teddy bear, a doll or a mannequin, a Pharaoh and an action man without losing my identity. As you can see, the body is still the same. And it is mine: is it possible? Yes, it is. I am a human hybrid. Kamen, Tömma, Simning, Groda, Jägare, Tenn, Convivenza forzata and so on are the nucleobases of my DNA. These pictures tell more about me than I want most people to know. It doesn’t take a scientist to understand what’s going on: they are not so encrypted, after all. It all started when I was in Stockholm in 2009. It was a very cold evening and I decided to go for a walk. I saw my own imagine reflected in a shop window: I realized that a mannequin’s head had taken my head’s place.

Groda

That really impressed me: I suddenly took a picture of it and created my very first Hybridization photo. It was me. I felt just like that mannequin: uncomfortable. It had a happy face and I had a happy face as well; its smile was as artificial as mine. And people kept on walking through the city streets without noticing it. I was made of plastic. It is just like I started a treatment which is going to terminate as soon as I will complete my very first set.

Blund

‘Kroppslotion’ è il nome di una crema dell’Ikea piuttosto economica dalla confezione accattivante. In questo contesto ‘Kroppslotion’ non è un cosmetico, bensì un atipico ragazzo sardo il quale decise, in un afoso pomeriggio di qualche tempo fa, di acquistare per sole 1.94 £ la sopraccitata lozione per il corpo attratto dalle linee moderne della boccetta in plastica azzurra, non prestando attenzione a uno dei consigli più preziosi di sua madre: “il contenitore non fa la crema”. Come sempre, aveva ragione: dopo averla spalmata, si riempì di fastidiose macchiette rosse, trasformandosi in una versione in carne e ossa di Pimpa. “È un allergia”, disse il suo dermatologo, aggiungendo prontamente ” Fanno 70 £”. “Di sicuro è la crema più cara che l’Ikea abbia mai realizzato!”, pensò il povero ragazzo. Questo spiega la scelta della curiosa parola svedese ‘Kroppslotion’ come nome del proprio alter ego.

Jagare

Giovanni aka Kroppslotion è originario di una bellissima isola del Mediterraneo anche se molti, spesso, credono sia straniero per via di pelle e capelli chiari. Si laureò in Lingue per la Mediazione Linguistica nell’estate del 2009 e ha iniziato ad amare la fotografia dalla prima volta che strinse tra le proprie manine una Polaroid.
Per questo la fotografia è parte di lui. Da provetto traduttore, cerca di interpretarla. Non gli piacciono le foto senza senso e non crede nemmeno che possano esistere. Ogni foto dovrebbe raccontare una storia perché è frutto delle nostre scelte, dei nostri codici e della nostra cultura, che ci piaccia o meno. Un ibrido è “un individuo generato dall’incrocio di due organismi che differiscono per più caratteri” (Wikipedia). Sono un essere che mixa teste appartenenti a creature di specie diverse tra loro. Posso essere una Geisha, un orsetto di pezza, una bambola o un manichino e contemporaneamente un Faraone, un super eroe senza perdere la mia identità. Il corpo è sempre lo stesso. È il MIO corpo. Tutto ciò è possibile perché sono, in fondo, un ibrido umano. Kamen, Tömma, Simning, Groda, Jägare, Tenn, Convivenza forzata e così via sono i nucleotidi che compongono il mio DNA. Si tratta di immagini che dicono tanto di me, più di quanto vorrei che le persone realmente sapessero. Non c’è nemmeno bisogno di uno scienziato per capirne il senso – che non è, quindi, così criptico.
Tutto ha avuto inizio durante il mio soggiorno a Stoccolma, nell’aprile del 2009. Era un pomeriggio molto freddo ma decisi comunque di fare un giro per la città. Improvvisamente, camminando distrattamente, vidi il mio intero corpo riflesso su una vetrina, ad eccezione della testa. Al suo posto, quella di un manichino. Questa immagine mi impressionò e mi fece riflettere: così nacque la prima foto della serie Hybridization. Mi sentì esattamente come quel manichino: a disagio. Aveva una faccia costretta e felice come la mia; un sorriso di plastica, come il mio: senza che nessuno si accorgesse di nulla. È come se avessi iniziato una terapia che sarà sospesa non appena
completerò la serie in questione.

Kamen

Le_Male

Schieletrico

Simning

Snasig

Spindel

Svan

Tomma

Tuttugu

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