Il bike polo, per chi non lo sapesse, non è che una rivisitazione un po’ più “underground” del classico polo a cavallo, dove quest’ultimi infatti vengono scambiati con delle biciclette.
Questa tipologia di polo nasce nel 1900, arrivando dopo pochi anni ad avere una presentazione alle Olimpiadi di Londra del 1908. Le squadre son formate da tre giocatori ciascuna, e lo scopo è mandare in goal la pallina. Le regole sono molteplici, di base non si possono appoggiare i piedi a terra (se, come il portiere ad esempio, ha necessità di fermarsi, il giocatore può cercare di stare in equilibrio puntellandosi con la propria mazza), per segnare il goal si può tirare solo con la parte corta della testa della mazza, chiamata mallet, e sebbene sia uno sport molto fisico, non tutti i tipi di contatti tra giocatori son permessi, come ad esempio mettere la mazza davanti la ruota dell’avversario.
Ora come ora, in Italia, questo sport sta guadagnando sempre più fama, arrivando ad organizzare tornei di livello nazionali, come la Mazza d’Oro (quest’anno tenutasi a Vicenza al nuovissimo “polodromo” costruito recentemente). Quest’anno l’Italia è la meta designata ad ospitare il torneo europeo di bike polo (che sarebbe un po’ come la champions league nel calcio), il quale durerà un intero week-end e sarà ospitato a Padova.
Le squadre in Italia cominciano ad esser molte dal nord al sud, dalla Lombardia alla Sicilia, e da un paio d’anni il bike polo è approdato anche nella laguna di Venezia: una decina di ragazzi con la passione per la bicicletta, si son riuniti fondando il Venezia-Mestre bike polo e facendo del “court” (ovvero il campo da gioco) di Zelarino, il loro tempio, allenandosi li ogni lunedi e mercoledi, dalle 21:00 ad oltranza.
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(fotografie a cura di Tobia Piatto )