Island/Isola by Nicola Mazzuia

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Photos By Nicola Mazzuia

Nicola Mazzuia is a freelance photographer. Born in 1976, he lives and works in Venice where he is a stable associate of Reflexions Masterclass.
Island is a personal long term project… the only one.

English

Island

The island is world, in a place where the world does not exist anymore. Far away, apart, remote … lost.
I think of a desert island, not because uninhabited, but because it creates the desert all around, claiming a difficult path to take between itself and the world. Reaching it means to cross that space, abandoning the search for the ultimate destination, until finding ourselves in that desert, ever wider when under our feet, until we find ourselves far away, separate, apart: island.

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Island is a concept that manifests itself in an act of desertion, deserting without becoming deserts ourselves, keeping within us the richness of the most colorful fauna and of a place frozen in time, where even the instant of the end may become a simple step: isn’t the ship that comes to look for castaway an island itself?
The Island is the place where the desert itself is put outside, to exclude, to defend or, more simply, to separate. Separate as to make something sacred.

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To make sacred is not simply the act of protecting a separation: that separation of which the island becomes the paradigm. It indicates the separation, the distinction, the reality that eludes any comparison. To separate in time and space the acts of seeing and watching; watching is the place of the instant and of the breath in front of a distracted act of seeing, and a watch creates the memories that the act of seeing omits.

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Then island is no longer a place of rock and earth built who knows when from the depths of the sea: the island is something, big or small, insignificant or significant, which the eye looks at, making it sacred, separate, distinguishing it from the sea of the undistinguished act of seeing. Islands shaped by the aware search for a detail, or islands that shape our view rising unexpectedly, suddenly, in front of our distraction, immediately becoming queens.

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Biografia

Nicola Mazzuia è un fotografo indipendente. Nato nel 1976 vive e lavora a Venezia dove è collaboratore stabile del Reflexions Masterclass.
Isola è un progetto personale a lungo termine…l’unico.

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Isola

L’isola è mondo, laddove mondo non c’è più. Lontano, separato, distante…perduto.
Penso a un’isola deserta, non perché disabitata, ma perché mette il deserto attorno, rivendicando fra sé e il mondo uno spazio difficilmente percorribile. Raggiungerla è attraversare quello spazio abbandonando la ricerca della meta, fino dentro quel deserto sempre più vasto sotto i piedi, fino a che ci si ritrova lontani, separati, distanti: isola.
Isola è un concetto che si manifesta in un atto di diserzione, disertare e non essere deserti, mantenendo dentro la ricchezza della fauna più colorata e di un luogo fermo nel tempo, dove anche l’istante della fine può diventare un semplice passaggio: la nave che viene a cercare il naufrago non è forse anch’essa un’isola?

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L’Isola è lo spazio in cui il deserto del sé viene messo all’esterno, a escludere, a difendere, o più semplicemente, a separare. Separare come sacralizzare.
Dove rendere sacro non è altro che l’atto di proteggere una separazione, quella separazione di cui l’Isola è il paradigma. Indica la separazione, la distinzione, la realtà che sfugge a ogni comparazione. Separare nel tempo e nello spazio il vedere e il guardare, dove il guardare è luogo dell’istante e del respiro di fronte al distratto vedere, guardare crea i ricordi che il vedere tralascia.

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Allora Isola non è più un luogo di roccia e terra sorto chissà quando dalle profondità del mare: isola è quella cosa, piccola o grande, insignificante o significativa, che l’occhio che guarda rende sacra, separa, distinguendola dal mare dell’indistinto vedere. Isole plasmate dalla ricerca cosciente di un particolare, o che plasmano il nostro sguardo sorgendo inaspettate, improvvisamente, davanti alla nostra distrazione e si fanno regine.

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