A quarant’anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini, Forma Meravigli, un’iniziativa di Fondazione Forma per la Fotografia in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano e Contrasto, celebra la memoria del grande regista con una mostra sulle grandi inchieste da lui realizzate alla scoperta di un paese, i suoi cambiamenti e le sue contraddizioni.
“La vera Italia? Due inchieste di Pier Paolo Pasolini. La lunga strada di sabbia – Comizi d’amore” a cura di Alessandra Mauro e prodotta da Forma in collaborazione con la Cineteca di Bologna, inaugurerà martedì 29 settembre e intende restituire al pubblico il metodo d’indagine di Pasolini, un metodo e un lavoro di scavo sull’Italia serio, profondo, opportuno e necessario.
Correva l’anno 1959 quando la rivista Successo pubblicò in tre numeri speciali alcuni estratti del lungo reportage La lunga strada di sabbia, per il cui il regista fu l’inviato speciale mandato a percorrere tutta la costa italiana da Nord a Sud al volante di una Fiat Millecento. “Solo, con la mia millecento e tutto il Sud davanti a me.”
Scendere lungo il Tirreno, fino alla punta estrema della Calabria, passare lo Stretto, andare fino a Porto Palo e poi far ritorno sul continente. Costeggiare tutto il Golfo di Taranto e, dopo Leuca, risalire per la Puglia e la costa adriatica, su fino a Trieste.
Incontrati e narrati nel momento sospeso delle vacanze, gli italiani, sorpresi sulle spiagge della Versilia, come in quelle dell’Adriatico o della Sicilia, diventano i protagonisti di questo viaggio-inchiesta incentrato sul concetto di vacanza in un’Italia tra il dopoguerra ormai alle spalle e il boom economico che sta per esplodere, tra cambiamento e tradizione, e dove la “vacanza al mare” era diventata per la prima volta un fenomeno di massa.
A quattro anni di distanza, nel 1963, Pier Paolo Pasolini ripercorrerà la penisola per un’altra inchiesta, questa volta su gli italiani e la sessualità. Girando l’Italia con il produttore Alfredo Bini, con l’intenzione di trovare le location se i volti per il nuovo film Il Vangelo secondo Matteo, Pasolini porta a termine anche la seconda inchiesta volta a conoscere e osservare i cambiamenti della morale nel Bel Paese.
Nasce così il film-documentario Comizi d’amore, una corale e lucida rappresentazione dell’Italia, sulle spiagge ma anche nei cortili di campagna, di fronte alle fabbriche e nelle strade delle città. Pasolini interroga la gente, giovani, vecchi, bambini, donne, borghesi, proletari: cos’è l’amore? cos’è il sesso? E che importanza ha il cosiddetto comune senso del pudore?
Nel film, suddiviso in varie parti a seconda degli argomenti trattati o delle varie zone d’Italia dove sono state girate le interviste, sono presenti anche le opinioni autorevoli di Alberto Moravia, Cesare Musatti e Oriana Fallaci.
“La vera Italia? Due inchieste di Pier Paolo Pasolini” esporrà le fotografie di scena di Comizi d’amore, realizzate dai fotografi Angelo Novi e Mario Dondero, e quelle che nel 2001 il fotografo francese Philippe Séclier, ha scattato muovendosi sulle tracce degli stessi luoghi estivi di allora, trovando un’Italia ormai mutata.
Il lavoro testimonia l’importanza di ripercorrere quella stessa strada, ritrovare le tracce di un’osservazione attenta e controcorrente.
Alla mostra è associata la visione del cortometraggio Pier Paolo Pasolini. Appunti per un critofilm(1966) di Maurizio Ponzi.
La vera Italia? Due inchieste di Pier Paolo Pasolini
30 settembre – 15 novembre 2015
Forma Meravigli
Mercoledì, venerdì, sabato e domenica 11.00 – 20.00
Giovedì 12.00 – 23.00
Lunedì, martedì chiuso
www.formafoto.it