Molti ricorderanno che durante l’autunno 2014 una nuova ed inusuale forma di protesta prendeva piede nelle piazze italiane, convincendo alcune persone a scendere in piazza armate esclusivamente di un libro e, ordinatamente disposti come i pezzi di una scacchiera pronti allo scontro, urlare il proprio dissenso senza nemmeno usare la voce, preferendo il silenzio. Durante le loro iniziative sventola gloriosa la bandiera della cultura, da sempre il più importante vettore di pace e progresso a livello mondiale. Peccato i partecipanti con libro fossero solo alcune decine ma si sa, l’editoria in Italia è fortemente in crisi.
Il loro obiettivo è semplice ed incisivo, come si può leggere sul sito:
‘Sentinelle in Piedi è una resistenza formata da persone che vegliano su quanto accade nella società denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà. Le Sentinelle vegliano nelle piazze per risvegliare le coscienze intorpidite e passive di fronte al pensiero unico.’
Sembrerebbe quasi una rivendicazione di uno di quei gruppi rivoluzionari del passato, impegnato nella lotta politica a tutto campo e animato da speranza utopiche.
Infatti basta leggere poche altre righe del loro statuto che subito si hanno le conferme sperate:
‘In Italia le Sentinelle in Piedi sono nate in difesa della libertà di espressione messa in discussione dal ddl Scalfarotto, già approvato dalla Camera e ora al Senato. Presentato come necessario per fermare atti di violenza e aggressione nei confronti di persone con tendenze omosessuali, il testo è invece fortemente liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione.
Con questa legge chiunque faccia rifermento ad un modello di famiglia fondato sull’unione tra un uomo ed una donna, o sia contrario all’adozione di bambini da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso, potrebbe essere denunciato e rischiare fino a un anno e sei mesi di carcere.’ Raramente si è assistito a una così fine strategia politica: non si vuole vietare quindi il diritto di alcune persone di godere dei diritti civili minimi, questo sarebbe troppo apertamente retrogrado e ormai siamo nell’epoca dei diritti. Purtroppo è molto più facile estenderli che limitarli, è più plausibile quindi che venga rispettato il nostro diritto a discriminare piuttosto che quello di alcune persone di esistere. Forse è questo quel che avranno pensato gli ideatori del progetto che ha come fine unico tutelare la famiglia cosiddetta biologica, (o più correttamente nucleare ed eterosessuale) e per farlo lotta perché non vi sia alcuna legiferazione a tutela delle coppie omosessuali e dei loro diritti, peraltro garantiti ormai nella maggior parte d’Europa, con la benedizione bipartisan dei parlamenti.
E così, dopo un anno di silenzio, piuttosto scontato visto il loro modus operandi, le sentinelle hanno deciso di vegliare ancora, tornando nelle piazze coi loro libri in mano.
Incuriositi dalla cosa abbiamo provato ad intervistarne un paio, impresa non facile se si considera che alla peculiarità del mutismo totale durante le loro azioni va aggiunto il dogma condiviso che in molti ci hanno ripetuto: ‘non possiamo rilasciare interviste’. Siamo comunque riusciti a trovare una frangia ribelle che ha risposto a tre domande che devono essere parse particolarmente complesse, considerato che le risposte più gettonate, senza considerare il mutismo, sono state ‘mmmmmmm’, ‘eeeeeeehhhhm’ o anche ‘aspettaaaaaa….’.
Le tre domande sono:
1) quale titolo hai portato oggi in piazza?
2)Qual è l’attinenza tra questo e il messaggio che volete veicolare?
3) Sapresti elencarmi qualche libro letto negli ultimi mesi?
Questa una breve selezione delle risposte dei più coraggiosi, cioè quelli che parlavano.
I nostri intervistati sono, nell’ordine: un giovane ed agguerrito militante delle sentinelle con bandiera di San Marco legata al collo, un prete, una famiglia modello composta di madrepadrefiglia e i due ragazzi sui venticinque che accompagnavano la leader del movimento, unica ad avere facoltà di parola e perciò insignita di microfono.
– Ho portato il Jerusalem Post, un giornale per immigrati in Israele, perche son stato la 5 mesi a studiare.
Ho scelto questo titolo perché veniamo spesso accusati di essere ignoranti e leggere libretti, ma voglio vedere quanti di quelli là che son qui a contestare vanno in giro per il mondo e quanto si documentano… vorrei proprio vedere quanto sono intelligenti! Negli ultimi sei mesi ho letto le cronache di ghiaccio e fuoco di George R. R. Martin e lo scontro dei re di Mmmmmm (George R.R. Martin, ndr), ora sto leggendo musulmani buoni e cattivi, di booh, aspetta…( Mahmood Mamdani, ndr)
– Io oggi ho letto ‘ritratto dei santi’. (Il sacerdote non ricordava l’autore, né siamo riusciti a risalire ad un’edizione di questo importantissimo volume della letteratura mondiale.)
Non c’è alcuna attinenza tra il libro e il nostro messaggio, però negli ultimi mesi ho letto la biografia di San Giovanni Antonio Farina, un libro di meditazioni su come ricavare utilità dai propri peccati e altre biografie varie sui santi.
Purtroppo se ne va senza darci molte altre spiegazioni, piuttosto infastidito dalle domande, nonostante non ci sia chiaro il motivo.
Lei: Io leggo ‘Gli altri siamo noi’, per me è molto importante ed è questa l’attinenza con la giornata di oggi. Perché?! Perché l’ho letto! Leggetelo pure voi e capirete, no?
Sia lui che la moglie si irrigidiscono notevolmente, ma nemmeno questa volta riusciamo a capirne il perché.
Lui: Il libro che ho portato è libera nos a malo, diiiii mmmm…(Luigi Meneghello, ndr) Ma il tesserino che siete dei giornali ce l’avete?
Dopo averlo visto consultare il tesserino girandolo tra le mani come contenesse arcaici ed incomprensibili geroglifici intuiamo non fosse il caso di continuare con domande tanto complesse, ma fortunatamente la figlia, fino a quel momento assente, si intromette tra noi stringendo tra le mani una scatola da scarpe ricoperta di carta regali su cui ha diligentemente scritto offerte.
Non sembra pesare molto.
– Lo sapete che non si rilasciano interviste! Cosa state facendo?!
Li scruta come il giovane e inflessibile rivoluzionario scruterebbe i vecchi del partito, ormai rammolliti e moderati dall’età. Se ne vanno insieme.
L’ultimo gruppetto è formato dalla voce delle sentinelle e i suoi due accompagnatori. Lei non poteva leggere, doveva parlare, ci risponde come fosse scontato.
Non ci era sembrato però che nella granitica ora di silenzio e lettura delle sentinelle qualcuno di loro parlasse, ma forse era semplicemente coperto dalla scanzonata allegria dei cori di chi si prendeva gioco di loro.
– Io ho portato senza parole, di mmmmmmm, hem. (Zhang Jie, ndr).
Per me è simbolico perché il titolo è indicativo, e poi parla della vita vissuta nel regime totalitario cinese, vita vissuta praticamente di chi non poteva parlare sostanzialmente e di tutte le sottili logiche che ci sono sotto, son cose che bisogna sapere soprattutto nel mondo contemporaneo dove la Cina è sempre più vicina. Ultimi libri letti? Inshallah della Fallaci e padrone del mondo di Benson, mi pare.
– Io invece ho portato voglio la mamma di mmmmm non ricordo mmmmm (Adinolfi, ndr), invece gli altri libri che ho letto sono comprendere l’uccello da preda, il Simarillon, lo Hobbit… poi considera che studio anche e se dovessi contare tutti i libri che mi danno là…
Senza voler quindi pervenire a conclusioni affrettate, per quanto queste potrebbero perfettamente coincidere con le premesse, possiamo affermare che le sentinelle sono i più grandi consumatori in Italia del genere fantasy, o meglio, di letteratura riguardante lo scontro culturale tra i terribili orchi e i nobili umani cristiani, che in fondo è proprio quello di cui scriveva Oriana Fallaci nell’ultimo periodo della sua vita.