Per chi non fosse familiare al lavoro del fotografo ravvenate, egli decide di definirsi “un fotografo poco sofisticato che scatta immagini sofisticate“.
Come molti la sua passione sboccia nell’adolescenza e viene riscaldata dalla luce rossa di una camera oscura casalinga. Dopo il proprio apprendistato con un fotografo locale Nevio Natali, la sua carriera prende una svolta foto-giornalista presso l’agenzia Associated Press, alla quale seguirà un’altra sterzata verso gli editoriali della pagine patinate del mondo del fashion: iniziano quindi i lavori con Elle, Marie Clair e Haper’s Bazaar, arrivando a firmare le campagne pubblicitarie di numerosi brand, si pensi ai lavori per Yohji Yamamoto, Comme des Garçons e Giorgio Armani.
Ode al corpo femminile, la fotografia di Roversi è contraddistinta da una luce particolare che eleva i propri soggetti, li rende pittorici, forse grazie alla predilezione per esposizioni lunghe, il cui utilizzo eterna l’immagine ed allo stesso tempo la rende impalpabile, quasi l’anima si stesse elevando dal corpo.
E’ forse l’intimità la cifra stilistica del fotografo: è un controsenso solo apparente che Roversi – nome legato alla moda – ritrovi nella ricerca dell’interiorità la propria massima espressione, oltre i vestiti.
[quote_box name=””]”Per me ogni ritratto è un incontro e uno scambio, quasi una confessione.”[/quote_box]
Noto per il suo uso della Polaroid – formato 20×25 -, il fotografo ha interpretato in forma artistica un mezzo pop, sfruttandone le peculiarità, la materialità, l’istantaneità, l’effetto quasi lattiginoso della pellicola.
Appendice della mostra dell’artista a Palazzo Reale (Milano), la mostra alla Galleria Sozzani intitolata Incontri, presenterà una serie di fotografie a gruppi di dittici e trittici -più di trenta – non affini per tecniche. Il che permetterà una nuova percezione di questi lavori, attivando nuove possibili letture – un po’ come avviene con i dipinti -. La selezione esibita mostra alcuni tra i suoi lavori più importanti, compresi una serie di ritratti reciproci scattati nel 2001 in Nuova Scozia (Canada) al fotografo Robert Frank.
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