La città ha la forma delle case, le case hanno la forma del mattone,
il mattone ha la forma dell’argilla.
Un soffio di alito divino animò il fantoccio di argilla che si fece uomo.
L’uomo costruì il mattone che costruì le case che costruirono le città.
L’uomo costruì tutto a sua immagine e somiglianza.
Per questo, nella sua divina imperfezione, generò il vuoto, lo sporco,
le periferie che non circondano alcun centro.
Il confine fra luogo e non luogo è ineffabile.
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Emanuele Centola | Emmaboshi
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