Prima dell’inizio della Partita, il presidente della società lagunare Joe Tacopina ha depositato assieme a Dario Solesin, (fratello di Valeria, la ricercatrice uccisa durante l’attentato a Parigi lo scorso novembre per mano dei terroristi dell’Isis) un mazzo di fiori sotto la tribuna opposta a quella centrale che è stata intitolata proprio alla memoria di Valeria. Inoltre un minuto di silenzio è stato osservato in memoria delle vittime morte a causa del terremoto e allo stadio sono stati raccolti oltre 1500 euro da destinare alla popolazione terremotata.
Passando invece alla cronaca della partita, il Venezia è sceso in campo con la seguente formazione: Facchin tra i pali, Luciani, Pederzoli, Domizzi, Bentivoglio, Ferrari, Fabiano, Tortori, Modolo, Acquadro, Garofalo.
A portare la squadra in vantaggio al 21′ del primo tempo ci ha pensato Fabiano che ha insaccato dall’interno dell’area piccola dove il portiere avversario Turrin nulla poteva, anche grazie ad una difesa che sul gol ha dormito alla grande. Questa è stata una delle vere occasioni da rete della partita, che consegna i primi 3 punti all’ex campione Filippo Inzaghi e rimanda il neo promosso Forlì alla prossima partita in casa con il Pordenone.
L’unico sussulto durante il secondo tempo, di una partita solo a tratti divertente, (che ha dimostrato come il Venezia non abbia ancora i 90′ sulle gambe) si è registrato verso la fine del secondo tempo quando per qualche secondo il Forlì ha segnato il pareggio: giusto il tempo di guardarsi attorno e l’arbitro Zingarelli di Siena annulla il gol a causa di una spinta di Bardelloni su Modolo.
Il Venezia ad ogni modo ha creato durante la partita diverse occasioni da rete per mandare KO gli avversari, ma forse senza grande veemenza: fatto sta che alla fine sono arrivati i 3 punti e dopo 4 minuti di recupero il mister Inzaghi ha potuto tirare un sospiro di sollievo con la consapevolezza che questo non è che l’inizio e la squadra potrà regalare grandi soddisfazioni: anche perché President Tacopina non scherza affatto e lo sta dimostrando con la grinta palpabile, come ad esempio il saluto pre-partita ad ogni singolo giocatore: piccoli segnali che a Venezia tutti aspettavano, dopo anni di burrascose presidenze.