Venezia FC da cardiopalmo: da 0-2 a 2-2

Che la partita di Sabato allo stadio Penzo non fosse facile, lo si capiva dallo sguardo di Mister Pippo Inzaghi nei minuti precedenti al fischio d’inizio: molto concentrato, sguardo basso, fugace stretta di mano al mister avversario della Sanbenedettese.

Che la partita di Sabato allo stadio Penzo non fosse facile, lo si capiva dallo sguardo di Mister Pippo Inzaghi nei minuti precedenti al fischio d’inizio: molto concentrato, sguardo basso, fugace stretta di mano al mister avversario della Sanbenedettese.

La tensione in campo era di fatto palpabile. Il Venezia oltretutto veniva da una sconfitta in casa del Pordenone, che con l’1-0 dei friulani ha perso la testa della classifica, cedendo lo scettro proprio al Pordenone. La Samb arriva al Penzo con un ruolino di marcia invidiabile: in trasferta non perdono da oltre 26 partite, con l’ultima sconfitta registrata a febbraio 2015.

Qualche occasione per parte nel primo tempo, da registrare un palo di Ferrari al 33′, ma la vera occasione arriva al 40′ quando Marsura si guadagna un rigore netto, lo diciamo per onor di cronaca visti gli insulti avvinazzati dei tifosi ospiti: l’arbitro ha preso la giusta decisione. Ferrari però dal dischetto sbaglia: per lui porta stregata e traversa piena e Inzaghi capisce che la partita non sarà una di quelle semplici.

Piccolo inghippo prima del fischio d’inizio del secondo tempo, con un buco sulla rete, prontamente rattoppato dalla società di casa e poi via con la partita che regala subito un gol: il Venezia viene trafitto da Sabatino: chissà cosa avrà pensato il presidente Tacopina, oggi in tribuna. Il Venezia non riesce a concretizzare, Moreo tira al 49′ ma nulla da fare, fuori di poco e il cronometro continua inesorabilmente con il risultato fermo sull’1-0 per gli ospiti. Ma il gol di Sabatino non è l’unico dispiacere che la Samb provoca ad Inzaghi, al 53′ infatti la porta del Venezia è nuovamente violata con un bel tiro di Tortolano. Partita in salita e le speranze del pareggio oramai iniziano ad affievolirsi.

Chi però non vuole perdere è il Mister del Venezia e forte della sua esperienza sui campi di mezzo mondo, pesca i giusti cambi dal cilindro: fuori Baldanezzu e Moreo, dentro Tortori e Geijo. Il tempo passa e seppur il Venezia passa ad un gioco prettamente offensivo (lasciando in un paio di occasioni il contropiede agli avversari), non riesce a segnare. A sbloccare però il risultato ci pensa Geijo che viene atterrato in area di rigore e l’arbitro non ci pensa due volte e fischia di nuovo indicando il dischetto: questa volta agli 11 metri arriva Pederzoli e non sbaglia. La voglia, la tenacia ora sono tutte armi che il Venezia sfodera per agguantare quel pareggio che non sembra più una illusione e infatti arriva Bentivoglio che riesce a segnare al 79′. La partita finisce così 2-2 con un ultimo sussulto per il Venezia, visto che gli avversari a tempo scaduto stavano quasi per segnare il gol della beffa, ma così non è stato.  Questa squadra ha dimostrato al Penzo che la Legapro di quest’anno non è affatto facile, ma che nulla va dato per scontato, neppure correggere il risultato di una partita che oramai sembrava persa.

 

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