Di Stefano Guerrini Foto: Chiara Tiraboschi
Vivienne Westwood FW2016
A sfilare non c’è Keller, ma Dustin, l’altro modello della campagna, ormai uno dei preferiti della stilista per cui sfila già da qualche stagione, appare con la sua falcata rock e accanto a lui una serie di figure al maschile che comprendono bellezze classiche, il supermodel italiano Fabio Mancini, e figure più istrioniche, come Olivier Langhendries, in passato ospite di “Quelli che il calcio” con le sue decorazioni floreali.
La collezione prevede volumi over, nella maglieria e nelle giacche dalle spalle che scendono, capi che faranno felici i fashion addicted come il giubbotto in shearling salmone da mettere con il maglione arcobaleno o il completo sartoriale rosa, ma anche pepli monospalla da indossare su pantaloni skinny tartan, canotte in maglia dal grande scollo per chi vorrà mostrare i pettorali e persino un abito in lamè. Ma non deve distrarre tutta questa predisposizione per il mix and match, per lo sberleffo al guardaroba classico, in uno styling creativo e divertente, citazioni stico come classico della Westwood di passate ere storiche, c’è il gessato sui toni rossi, il cardigan oversize, la tuta dai disegni tappezzeria, che sarà un must-have. Perché una cosa ci è sempre piaciuta della stilista inglese: la capacità di affascinare i più eccentrici, come quella di vestire anche il club kid o il professionista della City. Gli eccessi servono a veicolare messaggi, poi viene la qualità del prodotto. Amiamo la Westwood per la capacità di fondere entrambe le vie.